Prosegue il viaggio alla scoperta delle aziende che sostengono il progetto Igor Volley. Protagonista dell’appuntamento odierno è la Electronic Systems di Florinda Martena, presidente da quattro anni dell’azienda.
Attiva da più di trentacinque anni e da sempre eccellenza nel mercato della misurazione elettronica di precisione (con il coinvolgimento in diverse fasi della produzione, in termini di automazione e controllo di processo), grazie alla costante opera di ricerca che ha portato alla realizzazione di diversi brevetti (con tecnologie innovative e all’avanguardia) e di macchinari, nel loro genere, unici al mondo: «I nostri prodotti non terminano all’interno del perimetro delineato dal prodotto stesso ma è fondamentale, da parte nostra, l’integrazione nel processo produttivo che vanno a regolare, delineandosi come forniture di soluzioni. “Know how”, progettazione, meccanica, software e post vendita sono realizzati e seguiti internamente, presso la nostra sede di Momo da cui vengono esportati in tutto il mondo».
L’azienda è di fatto una delle leader del settore su scala mondiale, con un’ampia attività sul mercato estero (che rappresenta oltre l’80% dell’attività complessiva dell’azienda). Eppure, il legame con il territorio è forte tanto che con il sostegno al progetto Igor Volley è arrivata anche la prima sponsorizzazione sportiva dell’azienda. «Mi piace molto il concetto di legame e senso di appartenenza concretizzati dal progetto Igor, in un team locale, coeso con il territorio, ma, al tempo stesso, capace di oltrepassarne le frontiere, proprio come accaduto in Electronic Systems. Il progetto Igor ha fatto da catalizzatore di energie positive e ha attratto imprenditori al fine di creare un circolo virtuoso sul territorio, facendo da forza motrice di valori positivi e offrendo una ricaduta importante, in termini anche sociali, sul territorio stesso. Grazie a Igor Volley, la pallavolo è diventata una fonte di aggregazione importante».
«Molte aziende che sostengono il progetto, come la nostra – prosegue –, si trovano a farlo con la coscienza di non ricavarne un ritorno diretto in termini di “pubblicità”: non è questa la cosa importante, sono investimenti compiuti per creare un certo tipo di benessere sul territorio. Penso sia un aspetto bello e positivo in un momento storico in cui invece realtà come questa, purtroppo, scarseggiano. Il fatto che poi la squadra stia crescendo costantemente e che abbia già raccolto diversi risultati positivi, su tutti la vittoria della Coppa Italia e la qualificazione in Champions League, non è che un riscontro importante dell’idea alla base del progetto stesso».
Il “feeling” con la pallavolo è stato subito importante: «Mi piace molto il volley, anche se ammetto di non essere un’esperta. Giocavo ai tempi del liceo, anche se l’altezza non era dalla mia parte, e oggi quando non sono all’estero per lavoro non mi perdo una partita. Mi piace l’equilibrio tra forza fisica, tattica e tecnica: si vince solo eccellendo in tutti i settori. Si vince, soprattutto, sempre e solo come squadra, esprimendo una determinata coralità. Proprio questo principio credo sia alla base dell’intero progetto: dalla costruzione della squadra al lavoro quotidiano dello staff societario e di quello tecnico, in palestra, con le ragazze. Queste sono tutte espressioni di valori positivi in cui noi, come azienda, crediamo fortemente».