Luciano Pedullà (allenatore Igor Volley Novara): «Rispetto alla partita di Viadana, non abbiamo compiuto netti miglioramenti ma dobbiamo ancora lavorare sodo. Il mio primo pensiero, però, in questo momento va a Wanny Di Filippo (patron del team fiorentino, vittima di un brutto incidente stradale, ndr) che ci auguriamo tutti possa rimettersi presto. Ciò detto, ci tengo a rendere onore alle nostre avversarie, che hanno disputato una prova coriacea riuscendo a metterci in difficoltà. Noi abbiamo fatto bene determinate cose mentre per quel che riguarda altri fondamentali dobbiamo ancora crescere molto. In particolare, dobbiamo migliorare in quelle che sono le nostre direzioni d’attacco, per il momento non ancora efficaci e varie quanto potrebbero essere. La sfida di Coppa con Krasnodar e poi la trasferta di Busto Arsizio? Non sono preoccupato, in partite così importanti si trovano sempre motivazioni extra e sono certo che questo aumenterà anche la qualità del nostro gioco, specie in difesa».
Francesca Vannini (allenatrice Il Bisonte Firenze): «Siamo ovviamente soddisfatte per aver conquistato un punto al cospetto di una squadra molto forte. Faccio i complimenti alle ragazze per la prova disputata, nel tie-break è emersa poi la differenza di valori in campo ma la sconfitta non cancella tutto quello che di buono abbiamo messo in campo. Abbiamo disputato una partita importante e il fatto che siamo riuscite a portare Novara al tie-break ne è la dimostrazione».
Katarina Barun (opposto Igor Volley Novara): «A tratti abbiamo dimostrato la nostra crescita anche in riferimento alla prima giornata di campionato, a tratti invece perdiamo continuità e subiamo dei break negativi. Peccato per l’inizio di partita, siamo partite subito in salita e poi non siamo riuscite a raddrizzare il primo set: con un approccio diverso, probabilmente saremmo riuscite a conquistare i tre punti. Comunque, abbiamo vinto la seconda partita e ora pensiamo già alla supersfida con Krasnodar, consapevoli che dovremo fare una partita molto importante per tener testa a un avversario fortissimo».