Da un lato una finale regionale alle porte e il sogno di poter approdare alle finali nazionali del campionato di categoria giovanile, dall’altro una retrocessione cui si è arrivati dopo una stagione intera di grandi battaglie in campo e anche comunque di forte crescita. E’ questa la storia delle Igorine di Matteo Ingratta per questa stagione 2021/2022: in Under 18 la conquista del titolo territoriale e sul calendario un segno sul 15 maggio che mette in palio il titolo regionale, in serie B1 un totale di 17 punti raccolti per una nona posizione, che purtroppo è la prima disponibile per decretare la retrocessione in serie B2. A fare il punto è proprio il tecnico.
Matteo è stato un nuovo percorso con volti nuovi e atlete promosse: come si è “ricominciato” da capo? Quali difficoltà e quali aspetti positivi?
«Indubbiamente è stato molto difficile ripartire da un gruppo totalmente nuovo; credo che la scelta fatta dalla società nella precedente stagione sia stata davvero la migliore; da un lato un gruppo consolidato che in U19 ha perso solo per una palla al quinto set la semifinale scudetto con i campioni d’Italia, e ha raggiunto con un risultato storico la serie A2 sul campo con atlete tutte under dopo un play off durissimo; sottolineerei inoltre il fatto che tutte le atlete che l’hanno vissuta da protagoniste a Novara, hanno fatto una grande stagione 21/22 in serie A2, al loro primo anno nella pallavolo dei grandi; dall’altro lato sapevamo che ci sarebbe stato da pagare un pegno in questa stagione. Non mi piace mettere in primo piano il fattore fortuna/sfortuna, posso dire che da quando sono a Novara sicuramente anche per meriti dello staff abbiamo avuto praticamente sempre tutto l’organico a disposizione a parte normali defezioni che capitano; quest’anno le difficoltà sono state tante: ragazze molto giovani lontano da casa per la prima volta, con qualità, con margini di miglioramento, ma con esperienze ancora un po’ troppo limitate; siamo fiduciosi che, dando fiducia al tempo, possa emergere il meglio da tutte loro».
La stagione 21/22 in tre aggettivi?
«Direi “difficile” per tutte le motivazioni spiegate sopra, “stimolante” perché comunque nelle difficoltà a mio avviso lo staff tecnico deve trovare le chiavi per venirne fuori con il miglior prodotto possibile a fine anno, e spero “sorprendente” in positivo sul finale di stagione».
Momento più bello e più difficile?
«Più difficile il mese di stop del campionato per Covid, quando la squadra era cresciuta molto e in quel momento abbiamo avuto anche due stop importanti che sono stati una “aggravante”; il momento più bello è stato aver visto che la squadra è finalmente ripartita e appunto, vederla crescere piano piano ma sempre di più di giorno in giorno. La cosa che mi piace di più è che stiamo crescendo come squadra e non solo come singoli».
In B1 un anno di battaglie, le Igorine hanno dato del filo da torcere alle “big”…
«Concordo, il livello rispetto all’esperienza era ed è molto alto, veder che praticamente tutte le gare di b1 sono state combattute anche quando non abbiamo fatto punti, è un bel segnale. A livello umano è uno dei migliori gruppi che abbia allenato, le ragazze sanno sostenersi, si coinvolgono a vicenda e sanno far valere la forza del gruppo».