Il fisioterapista della nazionale al servizio del Volleyrò

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AGIL Volley - Immagine non disponibile

Tra le caratteristiche principali che fanno di un buon fisioterapista un grande fisioterapista ci sono la sensibilità umana, la manualità e la creatività. Grazie a queste qualità Filippo D’Elia è da anni un serio professionista della materia e con il tempo è diventato un personaggio apprezzato nel mondo dello sport, tanto da diventare il fisioterapista della nazionale femminile di pallavolo. Il suo curriculum vanta importanti collaborazioni e da questa stagione il Volleyrò si avvale della sua esperienza.

Non c’è stato – confida Filippo D’Elia – un motivo particolare che mi ha spinto a fare il fisioterapista. È stato un colpo di fulmine che ho avuto all’ultimo anno di liceo. Ho deciso di intraprendere questa professione e mi sono messo a studiare per superare il test d’ingresso. Sono ormai passati molti anni, ma ricordo ancora come se fosse successo oggi il momento in cui sono usciti i risultati delle prove all’università. È stato uno dei giorni più belli della mia vita”.

L’amore per lo sport è nato subito. “Inizialmente – continua – ho collaborato con la Federazione Italiana Pallacanestro, con cui ho condiviso un’esperienza di dieci anni. Nel 2006 è iniziato il mio rapporto con la pallavolo. Il fisioterapista della Virtus Roma di basket, che conoscevo da tempo, mi ha indirizzato verso la squadra di pallavolo femminile che il proprietario della Virtus aveva acquistato. Alla Virtus, tra le altre cose, ho conosciuto Luca Cristofani che, all’epoca, allenava la squadra”.

L’anno dopo è avvenuto l’incontro con la M.Roma Volley. “Quella con la M.Roma – ricorda Filippo – è stata un’esperienza bellissima e ancora oggi mi piange il cuore per come è andata a finire. Mi sono trovato benissimo e con lo staff medico avevamo raggiunto un’intesa perfetta, sia con il mio collega Andrea Barbi sia con i dottori Morelli e Vannicelli”.

Chiuso il ciclo con la M.Roma, si sono aperte le porte della Nazionale.I Campionati del Mondo sono stati un’esperienza straordinaria, impegnativa ma sicuramente emozionante. Le ragazze della Nazionale sono state stupende, tutte con un grande spirito di collaborazione. Peccato per il quarto posto perché, con un po’ più di fortuna, potevamo arrivare sul podio. Al di là del risultato sportivo, mi ha fatto piacere vedere come l’Italia si sia affezionata alla squadra. Non ci aspettavamo un attaccamento così forte. E da romano sono orgoglioso che Roma abbia risposto in maniera tanto calorosa. È stato bellissimo vedere il PalaLottomatica pieno per ogni nostra partita e la carica dei romani ha dato forza alle ragazze. Devo fare i complimenti ad Andrea Scozzese, in qualità di presidente del Comitato Organizzatore Locale, e ai comitati territoriali per il coinvolgimento che hanno saputo creare”.

Al termine del Mondiale Luca Cristofani e Andrea Scozzese, che aveva conosciuto proprio durante la manifestazione romana, hanno parlato a D’Elia del progetto del Volleyrò. “Ho incontrato anche Armando Monini e con lui ci siamo capiti al volo. Ho scoperto una società all’avanguardia, che lavora con le giovani in modo esemplare, dando loro il massimo dell’attenzione sotto tutti i punti di vista, compreso quello medico. Il mio è un ruolo di consulente esterno, a supporto dell’attività che svolge Alessandra Procopio, la fisioterapista della società. Lavorare con i giovani è molto stimolante perché, a differenza degli adulti, trasmetti un bagaglio culturale che rimarrà impresso nella loro mente per tutta la carriera. È bello insegnare ai giovani a trattare nel migliore dei modo il proprio corpo e a prevenire eventuali infortuni.

Per fare questo mestiere ci vuole molta pazienza ed è necessario saper ascoltare. “Quando un atleta entra nella stanza del fisioterapista – conclude – spesso si sfoga e racconta cose che magari non può dire all’allenatore o ai dirigenti. L’importante è non tradire mai la sua fiducia. Grazie a questa capacità si possono instaurare anche rapporti di amicizia, come ho fatto io, ad esempio, con Adriano Paolucci e Ivan Zaytsev, grandissimi giocatori e soprattutto bellissime persone”.