Volleyrò, microfoni a Carlotta Cambi

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È proprio vero, a volte le scelte ti cambiano la vita . Da un sì o da un no dipende tanto e il talento di una persona si misura anche con le decisioni che prende. A volte ci pentiamo un secondo dopo, vorremmo tornare indietro e cambiare la nostra scelta ma, nella maggior parte dei casi, non è possibile. Se scegliamo male sentiamo il peso della nostra decisione, se invece abbiamo preso la decisione giusta ci sentiamo in pace con noi stessi. Tra le scelte che Carlotta Cambi ha dovuto prendere nella sua giovane vita ce n’è una di cui non si è mai pentita e che oggi l’ha condotta dov’è: in Serie A.

“Dopo pochi mesi a Roma – confessa – volevo tornare a casa. A ottobre la nostalgia per la famiglia che avevo lasciato a Montopoli in Val d’Arno era fortissima. Non ne potevo più. Pensavo soltanto ad andarmene. Il cambiamento, dalla piccola realtà in Toscana alla grande metropoli, mi faceva stare male e non riuscivo ad abituarmi. Fortunatamente, avevo vicino a me persone che facevano il possibile per farmi ambientare, non lasciandomi mai sola. Se non fosse stato per la mia compagna Ester Talamazzi, che viveva con me, e per Federica Ferraiuolo, che è la segretaria generale del Volleyrò, a quest’ora probabilmente non sarei dove sono. Ester e Federica mi hanno spinta a non mollare e mi hanno fatto riflettere su ciò che avrei perso. Mi sono fatta forza e lentamente le cose sono migliorate. La convocazione in Nazionale giovanile, inoltre, mi ha aiutata a capire che forse valeva la pena insistere con la pallavolo. A posteriori, posso dire che rimanere a Roma e al Volleyrò è stata la scelta migliore”.

Carlotta è arrivata a Roma a quindici anni e, chiuso il ciclo giovanile con il Volleyrò, da quest’anno è la palleggiatrice titolare di Piacenza, formazione di Serie A2. “A Roma – continua – la vita scorreva serena, caratterizzata dagli impegni scolatici e dagli allenamenti. Il tempo libero non era molto e, quando potevo, mi piaceva andare in centro con le amiche. Sono contenta di aver ripagato le persone del Volleyrò con la vittoria del campionato Under 18. È stato sicuramente il momento più bello della mia esperienza romana. Terminata la stagione, è arrivata la chiamata di Piacenza. La prima cosa che mi sono chiesta è stata: Sarò all’altezza? A parte gli scherzi, l’adattamento a Piacenza è stato molto più semplice di quello a Roma. Probabilmente perché sono più grande o forse perché mi sono abituata a vivere da sola. A Piacenza sto bene. È una città diversa da Roma, molto più piccola e tutto è a portata di mano”.

Anche se oggi Carlotta ha raggiunto l’importante traguardo di giocare in Serie A2, non può dimenticare il suo Volleyrò e le amiche che ha lasciato a Roma. “Sono sempre in contatto con le mie ex compagne di squadra, perché abbiamo creato dei bei rapporti di amicizia. Avevo molto legato con Ester Talamazzi, che oggi è a Novara, e con Alice Gradini che gioca ancora al Volleyrò. Ma più in generale sono in ottimi rapporti con tutti, tanto che ho festeggiato il Capodanno a Roma con gli amici del Volleyrò. Alle ragazze consiglio di non arrendersi mai, anche nei momenti di maggiore difficoltà. È necessario sentire i suggerimenti e seguire le correzioni degli allenatori perché, quando si va in Serie A, si è molto meno tutelati e negli allenamenti si danno per scontate molte cose che, invece, al Volleyrò provavamo di continuo. E poi, se si pensa di non farcela, non bisogna aver paura di farsi aiutare dalle compagne, dai tecnici e dai dirigenti della società. Se in quei giorni di ottobre non lo avessi fatto e avessi preso invece una decisione diversa, oggi me ne sarei sicuramente pentita”.